Ricordi

di Marco Barbaro

Da dove mi ritrovo ora posso scorgere solo la foresta, i suoi alberi secolari, e delle strane iscrizioni.
Per un tratto a semicerchio perfetto inoltre, di fronte a questa caverna, é come se tutto fosse stato spianato.
Arbusti, cespugli, sassi, alberi...
Ma perché? E da chi?
Non so per quanti giorni io abbia dormito, né chi mi abbia abbandonato in questo anfratto.
Le maschere...
La foresta.
Credo ci sia un legame che va oltre queste parole che echeggiano senza un senso apparente tra i miei ricordi confusi.
Di fronte a me c'é anche un pozzo di cui non riesco a scorgere il fondo.
Oltre di esso ho scorto un'altalena. É in un punto apparentemente irraggiungibile di un albero, ma non so come continua ad oscillare, e il suo cigolare continuo e intermittente mi fa pensare agli spiriti della foresta di cui parlava... Lei.
Non ricordo il suo nome, solo il suo bellissimo volto, le sue labbra gentili.
E' come se qualcuno fosse entrato nei miei ricordi e di fatto avesse annullato parte del mio più recente passato.
Son sicuro che prima o poi troverò un sentiero che mi condurrà... altrove.
Una radura, una strada, un villaggio.
Villaggio?
Questa parola mi ricorda sensazioni contrastanti.
Evoca in me delle immagini piuttosto strane, confuse.
Come il fatto che questo quaderno/diario che ho trovato nascosto dalla vegetazione ai bordi del pozzo, abbia degli strappi piuttosto netti, precisi.
A questo punto non saprei dire il perché, ma non son più così certo di non avervi già scritto qualcosa prima...
http://www.wizardsandblackholes.it/?q=ilvillaggiodellemaschere